Ero devastata per la partenza. Ogni volta che lascio l'#Afghanistan mi si strappa il cuore. Poi son arrivata in aeroporto e sti mentecatti, non vi devo spiegare chi, mi han fatto talmente girare le ovaie che mi han sentita fino a kandahar. Impietriti. Prepotenti e arroganti. Ma almeno mi han fatto dimenticare la mia tristezza almeno per ora, e soprattutto vi risparmiate un post disperato. Prima di andarmene però, vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso questo assigment. Tu che stai leggendo. E chi ha contribuito concretamente, ma anche chi ha condiviso o commentato. Chi mi ha aiutata dei bullettini. Le organizzazioni che mi hanno contattata per aiutare delle persone come NOVE Onlus, caring humans. , Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Italia-WFWP Italia , Medici Senza Frontiere, UNICEF Italia . Vorrei anche ringraziare gli amici che mi han ospitato nei loro programmi come Geppi Cucciari, Luca Bottura , Massimo Cirri e anche Radio 24 Vorrei ringraziare il mio fixer e collega afghano senza il quale niente sarebbe stato possibile. L'unico afghano puntuale. Una persona perbene. Grazie anche a tutte le persone che ho avuto il privilegio di raccontare. Non ci sono state autorità nei miei pezzi, non ci sono stati politici o diplomatici (che peraltro sono qui), ma gli ultimi. Abbiamo scelto di essere la loro voce, bambini, disabili, malati di mente, tossici, malati, poveri, donne e uomini in difficoltà. Perchè l'Afghanistan sono loro. E questa storia è solo l'inizio. Spero solo di essere stata all'altezza di questa responsabilità. E ora basta velo. #maiosonstrana Radio Bullets on the road
Io non sono uno che fa fotografie.....sono uno che guarda
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