MORATTI TALEBANA PER LA MOSTRA CROCI & FROCI IDEATA DALLO SGARBONE
VIA LE OPERE SUL PAPA E SIRCANA - CATALOGO PREFATO LA RUSSA & LUXURIA AL ROGO
INVECE DI DIMETTERSI PER LA CENSURA: LA STATUA DEL PAPA-TRANS L'HO COMPRATA
Maurizio Giannattasio per il Corriere della Sera- Foto tratte da
www.corriere.it (eccetto il Papa e Sircana: da
www.ilgiornale.it )
Cataloghi al macero. Opere ritirate perché blasfeme. Un divieto ai minori di 18 anni. E la richiesta del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di eliminare qualsiasi possibile riferimento a immagini che ritraggono minori. Pena la cancellazione della rassegna sull'arte gay. Protesta l'Arcigay con il presidente Aurelio Mancuso: «Siamo al Sillabo, la Moratti si candidi a sindaco di Teheran».
Una mostra maledetta. Già dal titolo. Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura di Milano, voleva chiamarla polemicamente «Froci», un viaggio nei rapporti tra arte e omosessualità. Adesso si chiama più correttamente Arte e omosessualità. Da von Gloeden a Pierre et Gilles. Sottotitolo: Vade retro.
Ma forse i milanesi non la vedranno mai. Perché la valanga di polemiche e di colpi di scena che si è abbattuta sull'esposizione rischia di far saltare l'apertura prevista per domani.
Arte e Omosessualità a Milano - Foto da Corriere.it
Primo atto. Due le pietre dello scandalo. Una scultura di Paolo Schmidlin. Si chiama Miss Kitty. Assomiglia terribilmente a Papa Benedetto XVI. Ha l'anello papale al dito. Una molletta tra i capelli. Una mantellina aperta sul petto, un perizoma e delle autoreggenti. La seconda è una foto del gruppo ConiglioViola. È lo scatto di Silvio Sircana, portavoce del governo Prodi, che si ferma con l'auto vicino a un trans. Modificata. Al posto del trans c'è Gesù. L'opera si chiama Ecce Trans. Scandalo!
Lo stesso Sgarbi il Comune è ideatore della mostra dichiara le sue perplessità, tanto che chiede di vietare l'entrata ai minori di 18 anni. Miss Kitty viene bendata dallo stesso artista per evitare di far risaltare la somiglianza con il pontefice. La foto di Sircana non viene esposta perché Sgarbi chiede di inserirla in una scatola nera con un forellino davanti.
Ma nonostante le precauzioni la politica si muove. Forza Italia con il parlamentare Maurizio Lupi va all'attacco: «Sono provocazioni inutili e inaccettabili a 200 metri dal Duomo». Lo stesso Ignazio La Russa, che pur aveva firmato la prefazione del catalogo insieme a Vladimir Luxuria, prende le distanze: «Non ero a conoscenza delle due opere».
Il secondo atto va in onda ieri. Pieno di colpi di scena. Sgarbi decide di comprare la scultura del Papa (valutata 20mila euro sul mercato) di rimuoverla dalla mostra e spostarla nel suo ufficio, di buttare nel cestino la foto di Sircana («artisticamente modesta») e di togliere il divieto dei 18 anni per i visitatori della mostra. Fermo restando il «consiglio» del Comune: l'ingresso è consigliato a un pubblico maggiorenne.
Il vulcanico assessore però non aveva fatto i conti con il suo sindaco, Letizia Moratti. Una telefonata nel pomeriggio. Dai toni perentori. Via le opere blasfeme (che Sgarbi aveva già deciso di ritirare), via anche ogni riferimento a foto o quadri che rappresentino minori. La Moratti chiede di mantenere il divieto per i minori di 18 anni.
E vuole la garanzia scritta da parte degli organizzatori che la mostra non contenga opere che possano urtare la sensibilità del grande pubblico. Pena il ritiro del patrocinio comunale e della sede, anche questa di proprietà di Palazzo Marino. Insomma, la Moratti vuole vedere tutto. Quadro per quadro, opera per opera, prima di dare il suo assenso. E ha posto anche un'altra condizione: che venisse ritirato il catalogo della mostra pubblicato dall' Electa, dove appare la scultura di Miss Kitty, alias Papa Benedetto XVI.
Gli organizzatori della mostra, Artematica, l'hanno accontentata.
Ieri, hanno acquistato e ritirato i 3.500 cataloghi per una cifra di 98mila euro. «Adesso dicono gli organizzatori dovremo decidere se togliere la foto e ripubblicarlo o censurare la foto di Miss Kitty».
Da parte sua Sgarbi si dice tranquillo:
«Non c'è nessun riferimento a minori perché la scrematura l'avevo fatta io in precedenza.
Le opere blasfeme avevo già deciso di ritirarle. La modestia artistica della foto di Sircana mi ha indotto a non esporla.
L'opera che rimanda alla figura del Papa l'ho comprata e ne faccio quello che mi pare.
L'ho fatto non per volontà di censura, ma perché l'esposizione è promossa dal Comune e quindi da un'istituzione pubblica che deve tenere conto della sensibilità del pubblico fatto in larga parte di credenti.
La terrò per me e potrò così risarcire il Papa del decoro che egli merita».
Dagospia 11 Luglio 2007
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.