SCUDERIA FERRARI

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2012 12:18
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02/06/2010 03:48

Alonso: "La Ferrari deve lottare per il podio"



30 Maggio 2010

Alonso archivia un anonimo Gp di Turchia: "La prossima volta speriamo di lottare per il podio, non per l'ottavo posto".

Il pilota spagnolo della Ferrari ha chiuso all'ottavo posto grazie al sorpasso messo a segno nel finale ai danni dalla Renault del russo Vitaly Petrov. "È stata una gara difficile, sempre dietro a qualche macchina. In tutto il weekend non siamo stati veloci, il soprasso su Petrov nel finale ci dà due punti in più", ha detto Alonso ai microfoni della Rai.

La gara è stata caratterizzata dall'incidente tra le due Red Bull. "Non ho visto cosa è successo, noi siamo forse la coppia più unita di tutte. Si parla tanto di noi, ma la giornata di oggi dimostra che noi siamo uniti e gli altri non così tanto".

f1.gpupdate.net/it/notizie-formula-1/236008/alonso-la-ferrari-deve-lottare-per-i...
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08/06/2010 18:48

Ferrari, il lamento di Alonso
«Non vedo miglioramenti»




L'asturiano critico dopo le ultime deludenti gare: «Se si esclude il Bahrein, finora abbiamo pensato solo a difenderci e mai ad attaccare. Ci siamo fissati solo sul Condotto F, che non ha dato risultati. Per il resto la vettura non ha subìto cambiamenti dal Gran Premio di Cina. Spero che le cose comincino a migliorare a partire da Valencia, perché Red Bull e McLaren sono molto più avanti».

ROMA, 7 giugno - Finora Fernando Alonso aveva avuto solo parole di miele per la Ferrari. Anche nei momenti più difficili, che in questa prima parte della stagione non sono certo mancati. Ora, però, deve essersi stancato e, dopo la figuraccia rimediata a Istanbul (ottavo posto conquistato a fatica alle spalle del compagno di squadra Felipe Massa), il fuoriclasse spagnolo lancia critiche pesanti all’indirizzo della scuderia. «Se si esclude il Bahrein - dice l’asturiano al giornale specializzato “Auto Hebdo” - abbiamo pensato solo a difenderci e mai ad attaccare».

Secondo Alonso, mentre gli altri - in particolare Red Bull e McLaren - miglioravano a ogni gara, la Ferrari stava ferma. «La F10 - rincara la dose il due volte campione del mondo - non è cambiata dal Gran Premio di Cina (16 aprile, ndr). A parte il Condotto F, che non ha prodotto i risultati che speravamo e che ha monopolizzato gli sforzi degli ingegneri aerodinamici, non abbiamo prodotto niente di nuovo. Se si esclude il Bahrein, fino a questo momento ci siamo limitati a difenderci, non ad attaccare. Spero che le cose miglioreranno a partire da Valencia (27 giugno, ndr), dove la F10 si presenterà in una versione B molto avanzata. Stiamo puntando tutto su questo programma, sapendo che la differenza tra noi e Red Bull e McLaren è molto larga».

www.corrieredellosport.it/formula_1/2010/06/07-115037/Ferrari%2C+il+lamento+di+Alonso%3A+%C2%ABNon+vedo+miglioramen...
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08/06/2010 18:49

Ferrari, il lamento di Alonso
«Non vedo miglioramenti»




L'asturiano critico dopo le ultime deludenti gare: «Se si esclude il Bahrein, finora abbiamo pensato solo a difenderci e mai ad attaccare. Ci siamo fissati solo sul Condotto F, che non ha dato risultati. Per il resto la vettura non ha subìto cambiamenti dal Gran Premio di Cina. Spero che le cose comincino a migliorare a partire da Valencia, perché Red Bull e McLaren sono molto più avanti».

ROMA, 7 giugno - Finora Fernando Alonso aveva avuto solo parole di miele per la Ferrari. Anche nei momenti più difficili, che in questa prima parte della stagione non sono certo mancati. Ora, però, deve essersi stancato e, dopo la figuraccia rimediata a Istanbul (ottavo posto conquistato a fatica alle spalle del compagno di squadra Felipe Massa), il fuoriclasse spagnolo lancia critiche pesanti all’indirizzo della scuderia. «Se si esclude il Bahrein - dice l’asturiano al giornale specializzato “Auto Hebdo” - abbiamo pensato solo a difenderci e mai ad attaccare».

Secondo Alonso, mentre gli altri - in particolare Red Bull e McLaren - miglioravano a ogni gara, la Ferrari stava ferma. «La F10 - rincara la dose il due volte campione del mondo - non è cambiata dal Gran Premio di Cina (16 aprile, ndr). A parte il Condotto F, che non ha prodotto i risultati che speravamo e che ha monopolizzato gli sforzi degli ingegneri aerodinamici, non abbiamo prodotto niente di nuovo. Se si esclude il Bahrein, fino a questo momento ci siamo limitati a difenderci, non ad attaccare. Spero che le cose miglioreranno a partire da Valencia (27 giugno, ndr), dove la F10 si presenterà in una versione B molto avanzata. Stiamo puntando tutto su questo programma, sapendo che la differenza tra noi e Red Bull e McLaren è molto larga».

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09/06/2010 19:37

La Ferrari e Massa insieme fino al 2012



09 Giugno 2010

Felipe Massa ha prolungato il contratto con la Ferrari fino al 2012. Il precedente accordo tra il Cavallino e il pilota brasiliano sarebbe scaduto alla fine di questa stagione. Massa è legato alla scuderia di Maranello sin dal lontano 2001.

Con la Ferrari ha finora corso 69 Gran Premi: undici sono state le vittorie, 30 i piazzamenti sul podio, 51 quelli in zona punti, quindici le pole position e dodici i giri più veloci in gara, per un totale di 360 punti iridati conquistati.

"Sono felice di avere l'opportunità di guidare per la Ferrari per altre due stagioni - ha detto -. Ho sempre corso in Formula 1 con un motore costruito a Maranello ed è per me motivo d'orgoglio poter continuare il mio impegno con una squadra che per me è come una seconda famiglia".

"Felipe fa parte della Ferrari da quasi un decennio e, insieme a noi, è cresciuto come pilota e come uomo, attraversando momenti difficilissimi e dandoci grandissime gioie", ha commentato il team principal Stefano Domenicali.

"Abbiamo voluto dare un segnale di stabilità per il futuro, convinti della bontà di una coppia di piloti che non ha eguali come talento, velocità e capacità di lavorare insieme e per la squadra".

f1.gpupdate.net/it/notizie-formula-1/236595/la-ferrari-e-massa-insieme-fino-...
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11/06/2010 01:09

Button crede ancora nella Ferrari



09 Giugno 2010

Il campione del mondo in carica, Jenson Button, è rimasto sorpreso dalle difficoltà incontrate dalla Ferrari negli ultimi Gran Premi, ma il pilota inglese della McLaren è sicuro che torneranno protagonisti. Mai dare per spacciata la Rossa è la filosofia di Button.

La F10 non ha mantenuto le attese dei test invernali e del Bahrain: "E' abbastanza strano quello che è successo. Hanno vissuto un inverno perfetto dove erano veloci, consistenti ed affidabili. Pensavamo tutti che fossero imbattibili", ha commentato l'inglese.

Sir Button ha aggiunto: "Alla prima gara erano molto veloci, però noi non ci siamo fermati, continuando a sviluppare la macchina e adesso possiamo dire di essere più competitivi della Ferrari e che probabilmente, per il momento, abbiamo lavorato meglio".

Tuttavia massima attenzione a non darla per spacciata: "Sono certo che risaliranno. Sono forti come squadra ed i due piloti, Fernando a Felipe, hanno grande esperienza. Non dobbiamo commettere l'errore di considerarli fuori dalla lotta al titolo".

f1.gpupdate.net/it/notizie-formula-1/236620/button-crede-ancora-nella-...
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23/06/2010 19:13

Pat Fry passa alla Ferrari



23 giugno 2010

L’annuncio era nell’aria ora è ufficiale: la Ferrari ha annunciato che a partire dal mese di luglio Pat Fry sarà il nuovo vice direttore dell’area tecnica, dove al timone vi resterà Aldo Costa.

L’ingegnere inglese, 46 anni, ha in precedenza lavorato per la Benetton per poi passare in McLaren dove è rimasto fino a pochi mesi fa, prima di andarsene per accettare l’avventura a Maranello.

La scuderia di Woking l’ha congedato così: “Abbiamo molti talenti nel nostro interno ecerchiamo sempre di dare ottime opportunità ai più giovani. Siamo tutti sostituibili. Pat è stato con noi per 18 anni dove ha dato il suo massimo contributo”. Chissà se porterà la sua conoscenza del sistema F-duct alla Rossa.

www.gpupdate.net/it/notizie-f1/237467/pat-fry-passa-alla-...
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05/07/2010 22:15

Hamilton in contatto con Alonso dopo Valencia



05 luglio 2010

Lewis Hamilton ha spiegato di essere rimasto in contatto con Fernando Alonso tramite sms dopo le polemiche che hanno coinvolto la coppia di piloti al Gran Premio d'Europa. Lo spagnolo era chiaramente irritato con l'inglese durante la gara dopo che questi aveva superato illegittimamente la Safety Car.

La safety car era entrata in pista all'inizio del 10 ° giro a seguito del grave incidente tra Mark Webber e Heikki Kovalainen, ed Hamilton aveva superato il veicolo guidato da Bernd Mayländer in modo illegale.

Grazie a quella manovra Hamilton aveva potuto finire secondo mentre Alonso, che era rimasto dietro la Safety Car, era tornato a casa con un deludente ottavo posto. Hamilton ha spiegato che da allora lui e il suo ex compagno di squadra sono rimasti in contatto dopo che Alonso aveva parlato di gara manipolata.

"Siamo in contatto," ha spiegato l'inglese alla Reuters. «Ha il mio numero e io ho il suo numero. Ci siamo mandati dei messaggi l'altro giorno, le cose sono a posto. Gli hos critto per sapere come stava e lui mi ha detto che tutto era ok, sa come funziona il mondo delle corse e che questo è un anno difficile".

www.gpupdate.net/it/notizie-f1/238253/hamilton-in-contatto-con-alonso-dopo-v...
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05/07/2010 22:26

Il bilancio di mezza stagione di Schumacher



05 luglio 2010

GPUpdate.net analizza la prima parte di stagione che riguarda Michael Schumacher, il sette volte campione del mondo tornato in F1 quest'anno dopo tre anni di assenza forzata.

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E' difficile in questo momento commentare la situazione di Micharl Schumacher, che di certo non ha dimenticato come si corre in F1 ma semplicemente ha una macchina che non è veloce.

Eppure in Bahrain era partito bene, sesto, davanti a Button e Webber. Poi ha avuto due gare difficili in Australia e in Malesia.

In Cina Schumi è stato fregato da un errore dei box ed è stato addirittura sorpassato da alcuni debuttanti, ma non bisogna dimenticare i due quarti posti ottenuti a Barcellona e a Istanbul.

Non stiamo vedendo lo schiacciasassi degli anni passati in Ferrari, ha fatto errori ma spesso ha subito la pochezza delle performance della sua macchina. In fondo nella sua carriera ricca di successi aveva già vissuto anni difficili come nel 1996, 2003 e 2005.

A Monaco è stato pure in grado di superare Alonso, anche se in modo non conforme per cui è stato penalizzato. Tre anni fermo può averlo arruginito un poco, ma siamo certi che tornerà a vincere.

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Il punto più alto: la brillante opportunità che ha sfruttato a Monaco quando ha superato Alonso per la sesta posizione a Montecarlo, poi penalizzato perchè la manovra non era regolare.
Il punto più basso: problemi con la guidabilità della sua Mercedes, come le gomme posteriori in Canada

Posizione di classifica: nono a 93 punti dalla vetta

Posizioni in griglia: 7-7-8-9-6-7-5-13-15
Media posizioni: nono

Posizioni finali: 6-10-R-10-4-12-4-11-15
Media posizioni finali: undicesimo

Ritiri: uno in Malesia quando era sesto


www.gpupdate.net/it/notizie-f1/238271/il-bilancio-di-mezza-stagione-di-sch...


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Insomma, come avevo immaginato. Con una macchina scarsa non riesce più ad apportare il suo talento.

Le medie delle posizioni in griglia e a fine gara, sono impietose con lui, fino ad ora.
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14/07/2010 22:05

Montezemolo: "La Ferrari ha passato momenti peggiori"



13 luglio 2010

Guarda avanti Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari. Domenica la Rossa ha portato a casa il peggior risultato della stagione, non essendo finita a punti con entrambi i piloti.

La stagione era cominciata nel modo migliore, con la doppietta in Bahrain, ma poi la squadra non è più riuscita a vincere e anche i podi sono diventati una chimera.

"Non dobbiamo compiangerci ma tirare fuori la grinta per la seconda parte del mondiale", ha detto Montezemolo sul sito della Ferrari. Il team di Maranello non vince il titolo costruttori dal 2008, l'anno scorso è giunto quarto mentre quest'anno è a 113 punti dalla McLaren.

“Abbiamo passato momenti peggiori e ne siamo sempre usciti, ma è ovvio che dobbiamo fare sforzi per non perdere altre opportunità. Per varie ragioni non siamo andati bene in due gare ma sappiamo di avere in mano una macchina competitiva".

“Qualifiche e partenze sono fondamentali per la gara e dobbiamo migliorarci in questo se vogliamo vincere.
Mi aspetto il cento per cento da ognuno del gruppo. Tutti noi, da me stesso a Domenicali (Team Principal), gli ingegneri, meccanici e piloti sanno le attese che ci sono verso di noi anche da parte dei tifosi".

www.gpupdate.net/it/notizie-f1/238890/montezemolo-la-ferrari-ha-passato-momenti-p...
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27/07/2010 01:40

Re:
radcla, 14/07/2010 22.05:


“Abbiamo passato momenti peggiori e ne siamo sempre usciti, ma è ovvio che dobbiamo fare sforzi per non perdere altre opportunità. Per varie ragioni non siamo andati bene in due gare ma sappiamo di avere in mano una macchina competitiva".

“Qualifiche e partenze sono fondamentali per la gara e dobbiamo migliorarci in questo se vogliamo vincere.
Mi aspetto il cento per cento da ognuno del gruppo. Tutti noi, da me stesso a Domenicali (Team Principal), gli ingegneri, meccanici e piloti sanno le attese che ci sono verso di noi anche da parte dei tifosi".



IL CUORE ROSSO FERRARI HA RISPOSTO ALLA GRANDE!!!



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08/09/2010 18:42

Alonso: "Vincere a Monza
il mio regalo per i tifosi"


da: www.gazzetta.it/Motori/Formula1/08-09-2010/alonso-vincere-monza-7110668679...

Nostra invervista allo spagnolo che fa sognare i fan della Ferrari: "Rispetto alla McLaren c’è più cuore, più passione, più flessibilità. E se la spunti fai felici milioni di persone nel mondo". Sugli errori di quest'anno: "Qui è tutto ingigantito. Ma il Mondiale non è finito"



MILANO, 8 settembre 2010 - Vigilia del GP d'Italia a Monza: Fernando Alonso è l'uomo delle speranze Ferrari.

- Alonso, siamo nella settimana più importante dell’anno: un gran premio oggi negli uffici della Fia a Parigi, un altro domenica in pista a Monza. Partiamo da Parigi.
"Non voglio entrare nella cosa, attendo il giudizio con serenità, vedremo. La concentrazione mia e degli ingegneri è sul gran premio di domenica, che è davvero importante".

- Senza l’errore di Spa oggi si sentirebbe forse più tranquillo.
"L’uscita di pista è stato il finale di una giornata storta. Alla prima curva ero già stato tamponato da Barrichello, la vera gara era finita lì. Ma le situazioni di classifica cambiano in fretta, il campionato non è affatto chiuso e io resto in corsa, non mi arrendo nè mi abbatto".

- La vicenda di Parigi nasce a Hockenheim: dopo quella gara lei e Massa vi siete parlati?
"Certo, parliamo dopo tutti i gran premi. Ci raccontiamo le rispettive sensazioni, discutiamo delle partenze perchè io non vedo mai la sua e lui non vede la mia, discutiamo di pit stop, di comportamento della macchina, siamo parte attiva nella squadra. Ho il telefonino di Felipe, durante il Mondiale di calcio ci mandavamo i messaggini, è un rapporto normale. E dopo il GP della Germania abbiamo discusso tranquillamente".

- Monza che cosa le fa venire in mente?
"Ho avuto anni difficili quando, con la Renault, lottavo per il Mondiale contro la Ferrari ma anche momenti bellissimi. Le tre piste regine del campionato sono Monza, Monaco e Suzuka. Il trofeo della vittoria all’Autodromo nel 2007 è tra quelli ai quali sono più affezionato. Mi manca il successo con la Ferrari, domenica dovrò darmi da fare...".

- In che punti si vince, a Monza?
"Sono cruciali le due curve di Lesmo, che si fanno a media velocità con la macchina che non ha aderenza per via delle caratteristiche aerodinamiche. E poi c’è la partenza che è l’80% della gara: c’è molta distanza per arrivare alla prima curva, quindi puoi guadagnare o perdere tanto. La prima chicane è un imbuto".

- Come si fa il tempone da pole position?
"Tutto in frenata. Si gira con ali piccole per avere una velocità elevata. Ci sono 4-5 frenate in cui passi da oltre 300 a 60 all’ora: se freni 5 metri dopo guadagni 2 decimi, se freni 6 metri dopo devi tagliare la curva e perdi tempo. Il limite non è facile".

- Non le sembra strano che la Ferrari finisca a processo a Parigi, ma di quello che ha fatto Schumacher a Budapest con Barrichello la Fia neppure discute?
"Da sempre gli incidenti importanti si dimenticano e quelli piccoli diventano casi grandi quanto le montagne".

- E se fosse stato lei al posto di Barrichello?
"Avrei fatto come lui, non avrei mollato. Quando inizi una manovra di sorpasso o di difesa la devi tenere sino alla fine e lui l’ha fatta bene. Ci sono piloti aggressivi e altri meno, Michael è di quelli che non regalano. Ha esagerato un pochino, ma poi sono i commissari che decidono".

- Mai fatto manovre del genere?
"Non ne ricordo. Io lascio sempre un piccolo spazio. E se lotto per la decima posizione ne lascio un po’ di più..".

- Nel giro ideale che differenza c’è tra simulatore e pista?
"Tre quattro decimi soltanto. È esattamente uguale a un circuito".

- Il Mondiale per la Ferrari si presenta in salita ma lei continua a professarsi ottimista: ha una tabella per recuperare e ritrovarsi in testa alla fine?
"Sì, faccio sempre conti, calcoli, medie-punti. La tabella che ho stilato a inizio stagione è però saltata in aria dopo poche gare...".

- Lei ha disputato grandi corse, quest’anno. Ma ha anche commesso tanti errori. È d’accordo?
"Sì. Anche in passato facevo 2-3 sbagli all’anno, ma in Ferrari tutto quello che fai è più mediatico e gli errori valgono il doppio, si vedono di più".

- L’errore che le ha dato più fastidio?
"Montecarlo, alla vigilia. Avevo una macchina per vincere, il circuito è speciale, la Ferrari si attendeva un successo da anni, ci tenevo".

- In Cina ha anticipato la partenza...
"Mai successo prima. Ho visto il semaforo verde, sono partito: ma non era così verde..."

- Lei è uno che annota il comportamento della macchina, che dialoga per mail con gli ingegneri, a macchine ferme?
"Sì, lo faccio, mando messaggi ai tecnici durante la settimana su quello che penso".

- In lotta per il titolo ci sono due coppie, Hamilton-Button della McLaren e Webber-Vettel della Red Bull: spera che si portino via punti?
"Per forza, è inevitabile che accada".

- Si aspettava un Webber così forte?
"Sin dall’inizio dell’anno tutti parlavano solo di Vettel e io invece aggiungevo che Webber è allo stesso livello. I fatti mi hanno dato ragione".

- E la McLaren?
"Alti e bassi, dipende molto dai circuiti dalle caratteristiche".

- In che cosa la Ferrari è diversa da Renault e McLaren?
"La Renault è una compagine gentile, forte, competitiva. Ma non è nè grande nè importante come la Ferrari. In Ferrari è norme conquistare dei titoli mondiali, in Renault nelle due occasioni in cui ci riuscii, fu l’eccezione. La McLaren è fortissima, è ad alto livello, vuol vincere come la Ferrari. Ma è diversa la filosofia. La Ferrari ha più cuore, più passione, più flessibilità su tutto, più familiarità. Spero che resti sempre così. Vincere in Ferrari significa far felice milioni di persone in tutto il mondo, è un’esperienza unica".

- Come pilota, quali sono i suoi punti di forza rispetto agli avversari?
"Mi preme essere molto costante durante il campionato, portando sempre a casa punti. C’è qualcuno che va molto forte sul bagnato, qualcuno che lo fa sull’asciutto, qualcuno che va meglio in frenata... io cerco di essere da 9 su tutto, anche se magari non sono il migliore in assoluto in ogni condizione. La costanza nell’arco dei nove mesi del campionato paga".

- Ecclestone ha detto di recente che i piloti più forti di oggi sono Hamilton e Schumacher, le ha dato fastidio?
"Se è per questo, Bernie tempo fa dichiarò che io e Vettel eravamo i più bravi e che ci sognava entrambi in Ferrari. Ecclestone è uno che scherza, su queste cose...".

- È vero che lei nel mese di agosto ha vinto una gara a tappe in bici?
"Sì, un mini-giro di cinque tappe, 320 km in 5 giorni, nelle Asturie, con un gruppo di amici e amatori. Il ciclismo mi piace moltissimo. Adoravo le passeggiate in bici da bambino con mio padre, non ho mai perso le grandi corse in tv. La bicicletta come preparazione mi aiuta, in combinazione con la palestra. Lo scorso anno andai a un passo dal creare una squadra professionistica insieme con Contador. Non se ne fece nulla perchè mancava una parte del budget. Contador adesso ha firmato per un altro team. In futuro chissà, mai dire mai".

Pino Allievi
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09/09/2010 20:32

Alonso: "Un altro problema e dico addio al mondiale"



9 settembre 2010

Alonso è pronto a dare battaglia, nel finale di stagione, a partire da domenica, nel suo debutto a Monza con la Ferrari. Lo ha detto oggi in conferenza stampa dal circuito brianzolo.

"Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è fare sei gare al massimo. Faremo del nostro meglio e vedremo cosa succede. Sono le ultime chance di recuperare: Mancano sei gare e contiamo di andare sul podio e Monza, è importante, dovremo essere più aggressivi e attaccare in gara".

Alonso, però, non giudicherebbe un disastro una mancata vittoria del titolo iridato nella sua prima stagione con la Rossa: "Ad ogni stagione che inizia si vuole diventare campioni - ha ammonito - e se non arrivi a quell'obiettivo sei dispiaciuto per te stesso e per il team ma termini come fallimento o disastro non sono adatti. Questa stagione in Ferrari è incredibile, la migliore della mia vita e sono molto felice".

www.gpupdate.net/it/notizie-f1/242135/alonso-un-altro-problema-e-dico-addio-al-m...
[Modificato da radcla 09/09/2010 20:33]
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22/09/2010 20:19


Il sorpasso di Alonso - Grazie al pit stop e al lavoro dei meccanici, siamo riusciti a superare la McLaren.
Ecco perchè siamo qui». Fernando Alonso condivide con il box la gioia per il trionfo nel Gp d'Italia.

Il pilota spagnolo della Ferrari ha trionfato a Monza davanti alla McLaren-Mercedes dell'inglese Jenson Button.
L'asturiano ha effettuato il sorpasso decisivo grazie ad un eccellente pit stop, nel quale ha guadagnato i decimi decisivi per riconquistare la prima posizione persa al semaforo verde.
(Ansa)

[SM=x44459] [SM=x44520] [SM=x44509]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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01/10/2010 00:45

Montezemolo carica Massa
"Ora tolga punti ai rivali"



Al Parigi il presidente Ferrari ha parlato della volata iridata strigliando il brasiliano: "Me lo aspetto col coltello tra i denti nelle ultime 4 gare. Abbiamo il 35% di possibilità di titolo. La rimonta? Merito di Alonso, della squadra e di uomini chiave come Domenicali e Costa"



Il presidente Ferrari Luca Montezemolo. Ansa


PARIGI, 30 settembre 2010 - La Ferrari "ha il 35 per cento di possibilità di vincere il Mondiale, il 100 per cento di chiudere la stagione ai massimi livelli". Il presidente della casa di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo non lo dice apertamente ma, dopo il successo di Singapore, ci crede di più di quel 35% che ufficialmente ammette.

CARTA VINCENTE — Per lui Fernando Alonso è la carta vincente, ma sprona anche Felipe Massa a dare il massimo. "Mi aspetto Felipe con il coltello tra i denti nelle ultime quattro gare - ha detto - voglio un Massa forte che tolga punti agli avversari. A Singapore è stato sfortunato, ma è in condizione di vincere". E poi per rincarare il concetto: "Chi corre per la Ferrari non corre per se stesso, ma per i colori del Cavallino. Chi vuole correre per se stesso si faccia una sua squadra".

SEMPRE DA BATTERE — Il presidente del Cavallino ha parlato nel corso del Salone dell'Auto di Parigi: "È stata una stagione strana - ha spiegato - abbiamo vinto la prima gara, poi abbiamo avuto qualche problema sullo sviluppo della vettura". Le vittorie di Monza e Singapore hanno ridato speranza. "Ho riflettuto su una cosa - osserva il numero uno del Cavallino - e vi invito a farlo: dal 1997, se escludiamo il 2005, abbiamo vinto il Mondiale di Formula 1 o lo abbiamo perso all'ultima gara. La Ferrari è stata sempre la squadra da battere. Abbiamo vinto otto mondiali costruttori negli ultimi dieci anni, per me era importante anche quest'anno arrivare in Formula 1 ai massimi livelli. Siamo secondi e ci giocheremo il campionato fino all'ultimo".

RIMONTA — Montezemolo indica tre ragioni per spiegare la rimonta: "Innanzitutto - dice - la scelta di puntare su Alonso si è rivelata giusta. È fortissimo e molto vicino alla squadra, si è saputo integrare dal primo giorno nonostante le perplessità di qualcuno. La seconda è lo spirito di determinazione della squadra che non è mai abbattuta e disunita, ha dimostrato una grande capacità di reagire e di lottare e sa vincere anche sotto pressione. La terza è avere puntato anche su persone come Domenicali e Costa che si sono rivelate fondamentali".

gazzetta.it
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04/10/2010 22:58

Alonso: "Ora dobbiamo faticare un po'"



4 ottobre 2010

Fernando Alonso si trova ora ad appena 11 punti da Mark Webber in classifica, ma nonostante l'ottimo momento il pilota della Ferrari ammette che il distacco potrebeb anche aumentare dopo Suzuka.

Cinque piloti sono stati al comando della classifica piloti in questa stagione, ma per trovare Alonso davanti bisogna tornare al primo Gran Premio della stagione. A seguito del doppio successo in Italia e a Singapore, il pilota spagnolo ora viaggia verso il Giappone nelle vesti di favorito per il titolo finale.

"Sono tornato in Svizzera per qualche giorno", ha detto il duplice Campione del Mondo del 2005 e del 2006. "E 'stato un momento per rilassarsi e ricaricare i serbatoi di energia prima del rush finale di quella che è stata una stagione molto intensa".

"Ora comincia a farsi serio. Dovremo fare un po' di fatica ed è il momento per tutti di dare il massimo, senza fare un solo passo indietro".

"Ci sono ancora cinque piloti in corsa per il titolo. Tante volte quest'anno abbiamo visto che la situazione può cambiare molto velocemente, quindi tutto potrebbe ancora accadere".

"Quello che è certo è che, se uno qualsiasi dei cinque mette un piede in fallo, allora sarà ancora più difficile recuoperare. Io resto convinto che la chiave sia quella di finire sempre sul podio e poi faremo i conti ad Abu Dhabi".

GPUpdate.net
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07/10/2010 00:12

Botta e risposta tra Massa e Montezemolo



6 ottobre 2010

Nei giorni scorsi Montezemolo, con poca dipplomazia, diciamolo, aveva dichiarato che Massa ora avrebbe dovuto aiutare Alonso e togliere punti agli avversari diretti della lotta al titolo.

Massa ha replicato che se lui doveva diventare il numero due se ne sarebbe andato. "Non voglio fare la fine di Barrichello che ha dovuto scortare Schumacher. Sono sicuro che la Ferrari non mi chiederà questo ma se dovesse succedere allora potrei rivedere il mio futuro a Maranello, perchè io corro per vincere non per arrivare secondo". Firmato Felipe.

A questo punto è nuovamente intervenuto Luca di Montezemolo a rassicurare il brasiliano. "Felipe è e resterà sempre un primo pilota per la Ferrari. Mi aspetto da lui nelle prossime quattro gare e, con le gomme Pirelli l’anno prossimo, prestazioni da numero uno. Ora il suo lavoro sarà fondamentale per portare via punti importanti agli avversari diretti per la lotta al titolo".

Il presidente della Ferrari ha esternato queste riflession i sul sito ufficiale del team in vista del Gran Premio del Giappone, in programma domenica a Suzuka.

Chiaramente, vista la classifica, la Ferrari punta tutto su Fernando Alonso, secondo alle spalle di Mark Webber a 11 punti di distacco. "Ho sentito Fernando molto concentrato e determinato, come del resto tutta la squadra. È un momento importante e sono certo che tutti daranno il massimo per raggiungere i nostri obiettivi", ha concluso il presidente. Massa va tenuto tranquillo perchè potrtebbe essere una mina vagante per le prossime quattro gare. Ed il suo aiuto sarà prezioso considerando che McLaren e Red Bull hanno entrambi i piloti molto ravvicinati tra loro in classifica.

GPUpdate
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01/11/2010 19:15

A casa di Alonso
"Voglio solo vincere"




"La mia prima gara a tre anni" Il campione ce la racconta nella città della sua infanzia in cui cerca riparo dal mondo. Perché qui nessuno lo chiama Alonso.


di DARIO CRESTO-DINA

OVIEDO - Le mani di Fernando Alonso Dìaz sono ancora mani da ragazzo. Sottili, glabre, le vene azzurre si scorgono appena attraverso la pelle del dorso, le unghie sono curate, una fede d'argento è infilata all'anulare destro. Ai polsi non porta nulla. Le tiene appoggiate sui jeans chiari. Il resto sono scarpe da ginnastica, t-shirt nera e felpa grigia. Nelle mani c'è una parte del suo talento. "In gara con una mano in media cambio marcia settanta, settantacinque volte ogni giro. Schiaccio un pulsante sul volante, seguendo le indicazioni di una luce graduata sul computer. Nello stesso momento con l'altra mano modifico i parametri della macchina. Ne abbiamo quaranta, dalla mappatura del motore, al differenziale, dal freno motore alla miscela della benzina, dal sottosterzo al sovrasterzo. Mentre faccio queste operazioni penso a come affrontare la curva successiva, ascolto ciò che gli ingegneri mi dicono dai box, se piove e non vedo assolutamente nulla leggo il circuito che mi sono impresso nella memoria, calcolo mentalmente in quale punto di esso mi trovo in quel preciso secondo, cerco di scorgere chi mi precede e chi mi sta dietro".

Parla lentamente, con l'indulgenza dei giovani bene educati messi di fronte a uno sprovveduto. Lo ascolto, so che non riuscirò a riportare con fedeltà la tecnica che sta illustrando con tanta naturalezza, ma sarebbe così anche se avessi di fronte un ciabattino. Alonso sorride, di nascosto, e in quest'ombra si accomoda l'altra parte del talento, quella che sta nella



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sua testa, ed è la freddezza. Del campione, dell'uomo non so, anche se pare di vedere in lui il solco della solitudine, quella necessaria in un mondo in cui se sei solo non può accaderti nulla di male.

"Rimanere da solo mi piace molto, stare lontano dalla gente, dal rumore. Vivo a Ginevra. Mi alzo alle dieci o alle undici del mattino, una fortuna che condivido con pochi, forse con gli scrittori? Salgo sulla bici, una bicicletta da corsa, e sto in sella fino alle due del pomeriggio. Penso. Penso alle cose che devo fare, al prossimo gran premio, alle mie faccende private. Faccio calcoli, programmi... Alle tre e mezzo mangio, poi esco a fare la spesa, la sera guardo la tv, vado al cinema, qualche volta a teatro. Non ceno mai prima delle undici. Tutto qui".

Alla Ferrari per qualcuno Schumacher era il "monaco", c'è chi impiegò due anni per trovare il coraggio di rivolgergli la parola. Fernando era il "nemico", in due settimane li ha condotti tutti dalla sua parte. Da solo, senza portarsi neppure un suo ingegnere. "Non so a chi assomiglio, credo sia impossibile fare raffronti con i campioni del passato. Non ho studiato nessuno, mi sono costruito da solo il mio stile di guida. Quando avevo otto anni c'era Senna, ma in Spagna la Formula Uno allora aveva poco appeal e scarso spazio televisivo. Ecco, Ayrton lo ricordo in tivù. Lo ammiravo soprattutto perché mi piacciono quelli che vincono. Sul lavoro sono un perfezionista, non mi risparmio, sono molto concentrato sui dettagli. Qualcuno può definirmi per questa ragione un rompicoglioni. Non mi offendo".

Nella Formula Uno dicono che ci sono uomini che si riconoscono da come consumano le gomme nelle curve. Alonso vi arriva dritto, punta la curva con il muso della macchina, poi gira di colpo. Niente di morbido, le gomme lui le scava. È uno che può permettersi di non essere ipocrita, a costo di apparire feroce. In dio non crede: "È stata una mia scelta". Si fida poco anche degli uomini: "Sono timido, chiuso, se mi chiedi il numero di cellulare non te lo do, è un modo per proteggermi". Non ha mai votato: "Mi manca il tempo di seguire la politica". E non ha paura della morte. "Non penso di fare un mestiere pericoloso, mi dico: Fernando, stai sereno, non succederà mai niente di brutto. E se dovesse accadere non potrei cambiare il corso del destino nell'ultimo secondo riservato alla mia esistenza".

È venerdì mattina, lo chiama Montezemolo. Vuole semplicemente sapere se è in forma. Gli dice che la Ferrari vuole vincere il mondiale, è naturale. Mancano due gare, Brasile e Abu Dhabi. Alonso gli risponde che può essere come no, quasi lo tranquillizza. È venuto a Oviedo per riposarsi. Questa è la sua terra, la sua famiglia, l'infanzia, l'adolescenza. Qui c'è la verità. C'è Fernando e basta. Martedì prenderà un aereo per il Sudamerica e allora tornerà a essere Alonso. "Posso vincere. Posso perdere. Tutto in poche ore, in pochi minuti, in un attimo. È la quarta volta in sei anni che mi trovo in una situazione del genere, in due occasioni mi è andata bene e sono diventato campione del mondo. Lo stress è sempre lo stesso, ci sono abituato".

Nelle Asturie, terra di montagne, foreste e mare in uno spazio di sessanta chilometri, in questa stagione la mattina è buio fino alle nove. "Sono entrato sempre a scuola di notte". Il ristorante Tierra Astur è di legno e vetro, gli passi davanti e vedi chi c'è seduto ai tavoli. Dentro incontri soprattutto ragazzi, i camerieri alzano a tutto braccio la bottiglia di sidro sulla testa per versarlo nel bicchiere che tengono con l'altra mano all'altezza del ginocchio. Un po' di sidro cade sempre sul pavimento, rendendolo molto scivoloso. È uno dei locali preferiti da Fernando. Ogni tanto ci viene per sfidare la fabada, fagioli bianchi, coda, orecchie e stinco di maiale, sanguinacci, un osso di jamon serrano, lardo, cipolle, due denti d'aglio e altri ingredienti infuocati. "Ma i miei piatti preferiti sono la pizza, la paella e le tortillas. Sono fiero di essere asturiano, credo sia la sola terra della Spagna che non è mai stata conquistata, anche se venne saccheggiata da Napoleone e assediata durante la guerra civile. Ovunque siano nel mondo, gli asturiani portano la bandiera piegata nella valigia, la croce gialla in campo blu. Io ce l'ho disegnata sul casco".

La sua famiglia da qualche anno abita fuori città. Il padre Josè Luis fabbricava esplosivi per le miniere, la madre Ana lavorava in un centro commerciale, la sorella Lorena, che ha trentaquattro anni, cinque più di Fernando, è medico. La casa dei ricordi, però, stava in centro, in via Capitan Almeida, quella la strada, ora è diventata via Fernando Alonso. "In quell'appartamento ho trascorso vent'anni della mia vita, ho nella testa ogni sua mattonella, la mia camera, il tavolo sul quale allineavo le macchinine rosse, il corridoio dove correvo stringendo un volante tra le dita e mimavo il rumore del motore con la bocca. Ricordo le passeggiate con mia nonna, Luisa, le sue parole rassicuranti quando mi lasciava davanti al portone della scuola. Non ero un bambino di grandi sogni. Se giocavo a pallone m'interessava vincere, se ingaggiavo una corsa in bici con i compagni di classe il mio solo desiderio era di arrivare primo. Sono diventato pilota non perché lo ha scelto papà o la vita, ma perché lo ha deciso il risultato".

Un giorno suonerà la campana della fine. "Lo so, ho fatto la mia prima gara a tre anni. Ne ho ventinove, potrei arrivare, che so, a trentasei o trentasette, come potrei smettere prima. Quando scenderò dalla macchina scenderò anche dalla Formula Uno. A me piace guidare, vorrei organizzare un'academy, insegnare il mestiere. Ci saranno nuove esperienze da affrontare. Invecchierò e non sarà facile affrontare questa realtà. Sono stato sempre il più giovane in tutte le categorie, non lo sarò più. Arriveranno altre sfide. I figli, la famiglia, credo succederà presto. Un posto dove stare e costruire finalmente qualcosa lì. Mi piacerebbe Tokyo, ma è soltanto una suggestione. Oggi non riesco a immaginare un'altra vita per me. Sono stato trattato molto bene dal destino fin qui". La moglie di Alonso è una cantante pop, Raquel Del Rosario. Il suo gruppo si chiama Il sogno di Morfeo. Si sono conosciuti durante un'intervista radiofonica fatta a Fernando in un palazzetto dello sport di Madrid. C'erano oltre quindicimila persone, Raquel si esibiva nelle pause, appena prima della pubblicità. Sono diventati anche loro uno spot. Lui dice di credere in un amore che si potrebbe definire variabile: "L'intensità del sentimento non è sempre la stessa. Servono pazienza e tranquillità. Spesso ci confondiamo, diamo il nome dell'amore a qualcosa che con l'amore non ha nulla a che vedere. Non importa quale sia la vita che facciamo, se siamo piloti, maghi della finanza, impiegati, operai. Molti tengono il cuore coperto".

Fernando Alonso è un uomo che guadagna forse trenta milioni di euro a stagione. Almeno quindici glieli dà la Ferrari. "È tutto in banca, non compro case, non seguo nulla. Se ne occupa soprattutto mio padre". Trascorre centocinquanta giorni l'anno tra pista, motorhome, box e Maranello. Nel 2010 ha già percorso 8752 chilometri, di cui quasi 5123 in gara, 665 al comando. Come i cowboy ha sempre nelle tasche un mazzo di carte con le quali si esibisce in giochi di prestigio. È superstizioso, attento soprattutto ai numeri: "Considero il 14 il mio portafortuna perché il 14 luglio 1996 vinsi il campionato del mondo di kart e avevo 14 anni. Temo il 13, il 17 e altri che preferisco non nominare". Sceglie le camere d'albergo a seconda del numero, a volte gli capita la peggiore e il suo manager si accomoda in quella in un primo tempo destinata a lui. È stato tradito, deluso, non ha dimenticato e non ha mai cercato vendette. Ha pochi amici veri, non nel suo ambiente. "In Formula Uno non esiste l'amicizia, esistono soltanto buoni rapporti. Gli amici sono quelli che avevo qui, a Oviedo. Loro sono rimasti fedeli a un patto lontano, nonostante il tempo e le distanze. C'è Alberto che è diventato maestro di sci. C'è Manuel, detto Kama perché era un fan di Camacho, che ora monta ascensori. Infine c'è Pedro, che costruisce infissi per le case".

Vorrebbe andare con loro a vedere il Real Madrid, in incognito, per evitare l'assedio dei fan. Assieme alla Nazionale è diventato il simbolo della Spagna. A Oviedo nelle vetrine delle librerie ci sono soltanto la biografia di Letizia Ortiz, altro orgoglio delle Asturie, e di Felipe di Borbone, "i principi che si preparano a regnare", i volumi su Wojtyla e Benedetto XVI, le guide sui funghi della regione e libri fotografici su Alonso. Nelle stanze d'albergo i clienti trovano accanto alla Bibbia una rivista patinata con Fernando in copertina, il "cavaliere" che vuole il suo terzo titolo. Gli domando se lo inseguirà con la testa o con le mani. Dice che non può rispondere: "Non so se sono intelligente. So qual è il mio istinto. Lo ascolterò". 
 
(31 ottobre 2010)


repubblica.it
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04/11/2010 14:44

Domenicali non si aspetta la vittoria del titolo in Brasile

 

Il Team Principal della Ferrari Stefano Domenicali è pienamente consapevole che la sua squadra potrebbe perdere terreno nei confronti dei suoi rivali in campionato, se non tutto andasse secondo i piani nel prossimo weekend. Inoltre, anche se Fernando Alonso è l'unico pilota che potrebbe già aggiudicarsi il titolo in Brasile, l'italiano si aspetta che la battaglia rimanga aperta sino ad Abu Dhabi.

Il Brasile è stato teatro già dei due titoli che Alonso ha vinto fino ad oggi, cioè nel 2005 e 2006.

Il pilota di Oviedo potrà ripetere l'impresa nel paese sudamericano se finirà a podio con Mark Webber quinto, ottavo, decimo o inferiore, per Mark Webber vale il discorso contrario per rimanere in lotta per il titolo. 

"È improbabile che già domenica si possa determinare il risultato, ma sarà una gara molto importante", ha commentato Domenicali a São Paulo.

"Se si dovessero perdere punti preziosi qui, ad Abu Dhabi sarebbe dura l'impresa. L'approccio che la squadra adotterà in queste settimane finali del campionato sarà quello giusto, tenendo presente i punti di forza dei nostri avversari - Red Bull e McLaren".

Ironia della sorte, Kimi Räikkönen vinse il titolo piloti per la Ferrari, proprio in Brasile, all'ultimo, battendo Fernando Alonso. "Abbiamo visto quanto siano state complicate le gare per tutta la stagione, il che significa che dobbiamo essere molto attenti".

"Per quanto riguarda la F10, ci saranno alcuni aggiornamenti sul fronte aerodinamico, ma niente di veramente significativo perché la differenza verrà dall'affidabilità, finire le gare senza perdere punti e avere la giusta mentalità".

"Tuttavia penso che la F10 possa essere competitiva in Brasile. Possiamo aspettarci di trovare la Red Bull ancora molto forte, mentre la McLaren potrebbe avere alcuni aggiornamenti per essere più veloce ancora e rimanere in lotta".



GPUpdate.net
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04/11/2010 14:49




Alonso, restare con i piedi per terra

3 novembre 2010

"Niente calcoli, dipende da noi. Ma tutto può cambiare". Fernando Alonso si gode il primato nel Mondiale ma tiene i piedi per terra. Il pilota spagnolo della Ferrari affronta le ultime 2 gare dell'anno con 11 punti di vantaggio sull'australiano Mark Webber.

A Interlagos, dove domenica è in programma il Gp del Brasile, l'iberico potrebbe laurearsi campione. "Sono tornato al comando della classifica del campionato, da cui mancavo dalla gara in Australia. Peraltro, sappiamo che con questo sistema di punteggio e con i distacchi che ci sono le posizioni contano relativamente: basta una gara - lo abbiamo visto in Corea - a ribaltare la situazione", dice Alonso dal diario sul sito della Ferrari.

"Comunque, sempre meglio essere davanti che dietro! Sapere che il raggiungimento dell'obiettivo dipende da noi ci dà un filo in più di tranquillità ma non cambia minimamente il nostro approccio. Dovremo cercare di fare il massimo, sfruttando appieno tutto il potenziale a disposizione. L'unica differenza è che basterà, per così dire, stare davanti ai nostri avversari diretti, senza dover fare troppi calcoli", aggiunge l'asturiano.

"Le cifre della seconda parte della stagione sono significative - 133 punti in sette gare, 90 nelle ultime quattro - e viene da pensare che sarebbe stato bello iniziare la stagione a Hockenheim", osserva Alonso. "Eppure da parte nostra non è che sia cambiato qualcosa di speciale nel nostro modo di lavorare: è solo che siamo riusciti a inanellare una serie di weekend positivi dall'inizio alla fine mentre prima, qualche volta e per vari motivi, non era stato così", dice ancora.

"Ci era mancata quella costanza di risultati che poi è arrivata. La macchina era sempre stata abbastanza competitiva, con differenze da circuito a circuito, come peraltro è avvenuto anche in seguito: certo, abbiamo migliorato molto il livello della prestazione in questi ultimi tre mesi".

"Negli ultimi anni Interlagos ha offerto spesso delle gare molto emozionanti, sia per le sue caratteristiche che per il fatto che le condizioni meteorologiche sono molto mutevoli. Questo sarà un fattore molto importante e dovremo essere pronti ad affrontare nella maniera migliore i diversi scenari", dice il due volte campione del mondo.

"Il tempo sul giro è piuttosto corto, quindi ci potremo aspettare distacchi più contenuti del solito: ciò significa che ogni piccola sbavatura conterà ancora di più perchè basteranno uno o due decimi per avere sette o otto macchine dietro o davanti. Bisognerà essere perfetti", continua.

Per il Mondiale, invece: "In teoria siamo ancora in cinque in lotta per il titolo ma è chiaro che per Button la situazione è complicata. Non sono tanto i punti di distacco a dirlo - abbiamo visto tre anni fa come andò a finire - quanto il fatto che sono ben quattro i piloti davanti a lui ed ipotizzare che tutti non facciano punti è dura".

GPUpdate.net
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04/11/2010 17:23

Giudice a Massa: "Se fa
passare Alonso lo arresto"


Quella di Paulo Castilho, procuratore presso il Tribunale di San Paolo, sembra una battuta ma non lo è. In caso di sorpasso pilotato scatterebbe per le leggi brasiliane il reato di frode sportiva



SAN PAOLO - "Se Massa fa passare Alonso in gara, se ne va in manette". Riferita così, sembra una battuta, ma vista la provenienza la riflessione è d'obbligo. Le parole infatti provengono da Paulo Castilho, procuratore presso il Tribunale speciale criminale di San Paolo, e sono state riportate dal quotidiano paulista 'Folha'. Il riferimento è su eventuali ordini di scuderia che la Ferrari potrebbe impartire ai suoi piloti. Alonso, a 2 gare dalla fine della stagione, è lanciato verso il titolo iridato. In pista, l'aiuto di Massa potrebbe risultare decisivo. Ma il verdeoro cederà il passo all'iberico, dice Castilho, commetterà un reato. Secondo l'Estatuto do Torcedor, la norma varata nel 2003 per garantire la trasparenza delle attività sportive, una simile condotta in gara significherebbe "frodare" o "partecipare ad una frode". "Se fa una cosa del genere -dice il procuratore riferendosi a Massa- dovrà lasciare Interlagos in manette".

La Ferrari è stata protagonista quest'anno di un 'caso' controverso. Nel Gp di Germania, Massa è stato agevolmente superato da Alonso che ha conquistato così una preziosa vittoria. Il Cavallino è stato punito con una multa di 100.000 dollari ma i punti conquistati dai piloti e dal team non sono stati oggetto di provvedimenti.
(04 novembre 2010)

repubblica.it
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